«La grande invenzione dell'Aretino è stata di preferire ai toni alti e nobili della letteratura del suo tempo dei più insoliti toni bassi e popolareschi. Oggi si direbbe che l'Aretino era un esteta del linguaggio e dei contenuti proletari.» Così Moravia, a proposito di questi Ragionamenti, tanto ignobili quanto virtuosistici, sul tema della donna. Nula di più cinico, e letterariamente riuscito, di queste pagine in cui l'Aretino si occupa della monaca, della moglie e della puttana; quest'ultima diviene ben presto figura dominante, così da trasformare i Ragionamenti in una specie di Galateo della prostituzione. Riuscendo a fare della buona letteratura con l'argomento sessuale, l'Aretino ci ha fornito un documento unico di quella che potremmo chiamare la «permissività» del Rinascimento italiano.