Manuela (Italia) (2010/06/02): Neely Creshaw torna alla sua città natale dopo quindici anni, richiamato come molti dalla voce che Eddie Rake, il mitico allenatore degli 'Spartans', la squadra di football della high-school, sta per morire. Ma Neely non è uno dei tanti ex-alunni ed ex-giocatori. A diciott'anni era già un grande campione, venerato da tutta la cittadinanza e oltre i confini. A diciannove divenne la star, profumatamente pagata in nero della squadra di un college e sembrava che il futuro gli riservasse l'ingresso nella National Football League. Ma il football americano è un gioco duro. Quando, durante una partita, un giocatore avversario gli fracassa un ginocchio i suoi sogni si infrangono per sempre. A poco più di trent'anni Neely Creshaw è un uomo che deve convivere col fatto di avere già vissuto la parte più gloriosa della sua vita. È per questo che non voleva più sapere nulla di football e di Eddie Rake, l'uomo che sta all'origine del suo destino, e non capisce bene neanche lui che cosa l'abbia riportato indietro. Eppure lo ha fatto e in più è tornato dritto al campo di gioco. 'Rake Field', come lo stadio è stato ribattezzato di recente in onore dell'uomo che lo ha voluto, contiene diecimila posti mentre la città conta solo ottomila abitanti. Ma ai tempi d'oro era sempre stracolmo. Eddie Rake cominciò la sua carriera a ventott'anni portando la sua prima squadra al suo primo successo. Sotto la sua guida gli Spartans incassarono una vittoria dopo l'altra e al culmine riuscirono a rimanere imbattuti per sei anni consecutivi. Ma per allenarsi a vincere in uno sport duro bisogna usare metodi duri e quelli di Eddie lo sono stati fino al limite della tortura: maratone sotto il sole in cui ragazzi vomitavano e fermavano la loro corsa solo quando stramazzavano a terra. Su e giù dalle gradinate dello stadio. Dimostrazioni del coach che fanno male quanto gli scontri in partita. Insulti. Minacce. Elogi mai. È tutto questo che Neely ricorda insieme ai vecchi compagni di squadra che, come lui, sentono il bisogno di ripercorrere la loro storia con Rake seduto sulle gradinate dello stadio. Paul è diventato un banchiere e ha quattro figli, Silo smercia auto rubate, Nat gestisce un café-libreria alternativo ed è apertamente gay, ma il passato e il legame con Eddie li unisce. Solo Neely crede di odiarlo ed è l'unico a non sapere che cosa avesse provocato il suo licenziamento dopo trentaquattro anni di gloriosa carriera. Un ragazzo quattordicenne perfettamente sano era morto per un colpo di sole durante uno dei più temuti allenamenti, la corsa su e giù dalle gradinate, e il padre, persona influente, riuscì a farla pagare a Rake. Da quel momento la città, privata del suo unico vanto, si spacca in due. Fra il partito di chi era soddisfatto del declino di Rake, ci fu anche Cameron, il primo grande amore di Neely, tradita e abbandonata per una ragazza più vistosa e disponibile che lo ha mollato non appena ha cessato di essere una star. Forse è il rimpianto di quello sbaglio che ha riportato Neely indietro, il desiderio di rivedere Cameron e di farsi perdonare. Alla fine giunge la notizia che Rake è morto. Durante la celebrazione funebre tenuta allo stadio che torna ad essere gremito come ai tempi d'oro, viene letto un suo messaggio in cui chiede perdono per le due colpe di cui si riconosce colpevole: la morte del ragazzo e un cazzotto mollato in faccia a Neely durante un intervallo, un colpo così duro da spaccargli il naso. Dal suo letto di morte Rake voleva fare pace. È per questo che fra gli oratori funebri voleva ci fosse pure Neely. E anche Neely è ora in grado di fare pace con Rake e con il suo passato, riconoscendo l'amore che lo aveva legato al suo grande coach.